Il mio secondo Raspberry Pi (sì, sono riuscita ad averne due) in un case trasparente!
Da più di un anno, ormai, se monitorate il vostro sito web con Google Analytics avrete notato un fastidiosissimo “(not provided)” tra le parole chiave nelle sorgenti di traffico. Ancor più fastidioso se la percentuale è molto alta ed è la prima parola chiave per numero di visite.
Ma cosa significa “(not provided)”?
Significa che Google non vuole fornirci le parole chiave che gli utenti del nostro sito hanno digitato per finire sul nostro sito.
Perché?
Perché tutti quei “(not provided)” sono in realtà gli utenti loggati in Google (Google+, Gmail, o qualunque altro servizio Google) che, effettuando una ricerca, sono finiti sul nostro sito. In pratica, se l’utente si logga, per esempio, su Gmail e nella stessa sessione effettuando una ricerca finisce nel nostro sito, non possiamo sapere cosa ha digitato per atterrarci.
Possiamo scoprire le parole chiave di “(not provided)”?
Sì e no. Nel senso che con il metodo seguente non riusciremmo a sapere le parole chiave ma le pagine di destinazione. Vediamo insieme come fare nel pannello di Google Analytics:
• andate su Amministrazione – Filtri;
• cliccate su “Nuovo Filtro”;
• inserite i seguenti parametri:
Termine della campagna: (.not provided.)
URI della richiesta: (.*)
Termine della campagna: np - $B1
• cliccate su Salva.
D’ora in poi tutti i visitatori loggati in Google non verranno buttati nel calderone del “(not provided)” ma divisi per pagine di destinazione. Certo, non è il massimo, ma sempre meglio che non sapere niente.
È possibile che dopo degli aggiornamenti, al riavvio di Windows appaia la scritta "Configurazione aggiornamenti di Windows" e dopo un po'
"Impossibile configurare gli aggiornamenti di Windows. Annullamento delle modifiche. Arresto del sistema".
Se il pc si pianta e non è possibile andare avanti è possibile proseguire seguendo questa procedura:
Accedere nell'Hard Disk del sistema operativo con un cd live di Linux e cancellare i seguenti file: C:/Windows/winsxs/Pending.xml e C:/Windows/SoftwareDistribution;
Accedere al prompt dei comandi con un disco di avvio di Windows e digitare
net stop wuauserv
e in seguito
shutdown -r
per riavviare.
In questo modo si cancellano gli aggiornamenti e si arresta il servizio degli update automatici. A questo punto Windows si dovrebbe avviare normalmente.
Invece di salvare e caricare gli script delle librerie open-source localmente sul nostro server, si possono utilizzare i path che ci fornisce Google, direttamente da qui: Google Libraries API.
Le librerie disponibili sono:
Chrome Frame
Dojo
Ext Core
jQuery
jQuery UI
MooTools
Prototype
script_aculo_us
SWFObject
WebFont Loader
Per esempio, se vogliamo usare la libreria jQuery, basterà usare
<script type="text/javascript" src="https://ajax.googleapis.com/ajax/libs/jquery/1.7.2/jquery.min.js"></script>
per la versione 1.7.2, la più recente al momento in cui scrivo.
Creare un group Sito, nel template index copiare e incollare il codice html del file index del template.
Creare un nuovo template CSS, chiamarlo style e incollarci dentro il codice del CSS del template.
In index modificare:
<link href="styles/style.css" rel="stylesheet" type="text/css">
in
<link rel="stylesheet" type="text/css" media="all" href="{stylesheet='sito/style'}" />
Dove sito è il Template Group name e style il template name
Creare una cartella interface dentro alla cartella images di EE.
Modificare in index i path di tutte le immagini da
<img src="images/...">
a
<img src="{site_url}images/interface/...">
e nel css da
url(../images/...);
a
url({site_url}images/interface/...);
Con questa guida potrete trasformare il vostro Raspberry Pi in un Media Center perfettamente funzionante per poter vedere i vostri film e telefilm sulla tv!
Innanzitutto procuratevi una scheda SD, che useremo per installare XBMC.
Se siete utenti Windows potete scaricare direttamente l'installer qui.
Se siete utenti Linux potete scaricare l'installer digitando su terminale
wget http://svn.stmlabs.com/svn/raspbmc/testing/installers/python/install.py
Se siete utenti Mac invece dovete digitare
curl -O http://svn.stmlabs.com/svn/raspbmc/testing/installers/python/install.py
In entrambi i casi dovete fornire i permessi necessari con
sudo chmod +x install.py
ed eseguirlo con
sudo ./install.py
Lo script vi chiederà dove installare XBMC, voi dovete scrivere la posizione della scheda SD. Se, per esempio, si trova in /dev/sdd, dovete scrivere sdd.
Per gli utenti Windows, dovete cliccare sul volume corrispondente alla vostra scheda SD.
Quando l'installer ha finito tutte le operazioni, vi troverete XBMC nella scheda SD. Smontatela e inseritela nel Raspberry Pi.
Connettete la tastiera, il mouse, il cavo LAN e infine il cavetto d'installazione per accenderlo:
A questo punto inizierà il processo d'installazione vero e proprio di XBMC, che durerà dai 20 ai 60 minuti in base alla vostra connessione internet. Non dovete far altro che seguire le istruzioni sullo schermo e aspettare.
Alla fine di tutto dovreste avere il vostro Media Center funzionante, con questa interfaccia:
Tra i vari settaggi c'è la possibilità di vedere le cartelle condivise, sia se avete un pc Windows o Linux (utilizzando Samba). In questo modo potete condividere le vostre cartelle di Film e Telefilm e vederli direttamente sulla tv. XBMC provvederà a scaricare automaticamente i titoli, la schede e le locandine dei film, come potete vedere nella foto qua sopra, e organizzarli per generi, attori, ecc.
Il player supporta i seguenti formati contenitore:
AVI, MPEG, WMV, ASF, FLV, MKV/MKA (Matroska), QuickTime, MP4, M4A, AAC, NUT, Ogg, OGM, RealMedia RAM/RM/RV/RA/RMVB, 3gp, VIVO, PVA, NuppelVideo(NUV), Nullsoft Streaming Video(NSV), Nullsoft Streaming Audio(NSA), FLI, FLC, DVR-MS e WTV
e video:
MPEG-1/2/4, DivX, XviD, H.264, RealMedia e QuickTime, HuffYUV, Indeo, MJPEG, RealVideo, RMVB, WMV, Cinepak, Sorenson
oltre che file sottotitoli, audio e immagini.
Insomma, non vi resta che provarlo!
Raspberry Pi 2 appena arrivato!