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Sic58 - Blog Posts

3 years ago

E sono 10 anni da quando non ci sei più.

Il ricordo troppo nitido di quella giornata che ha cambiato la mia vita. Al tempo ero ancora troppo piccola per comprendere che non saresti più tornato, che di te mi sarebbero rimasti solo i ricordi.

Odio il 23 ottobre perché prevalgono le lacrime e l'angoscia, Dio solo sa quanta amarezza proviamo noi tifosi.

Odio il 23 ottobre perché ha distrutto i cuori di tutti, di papà Paolo, di mamma Rossella, di Martina, di Kate, di Vale, di Fausto, di tutte quelle persone che gli sono sempre state accanto, di quei milioni di tifosi che erano davanti alla televisione in quel preciso istante.

Odio il 23 ottobre perché ogni volta che penso a te, quelle immagini si riproducono in loop.

Odio il 23 ottobre perché in quel giorno una parte di me si è persa.

Odio il 23 ottobre perché non potrò mai più sentire la tua voce, la tua risata, il tuo essere come sei, il tuo non cambiare in base all'interlocutore, il tuo amore verso tutti noi, non potrò più vedere i tuoi riccioli, il tuo sorriso.

Odio me stessa, per non essermi goduta Marco in ogni singolo istante della sua carriera.

È proprio vero che chi muore rimane nei cuori di chi resta, SuperSic ne è la prova. Rivedo Marco negli occhi della gente, nei 58 che portano fieri, nel chi si fa i tatuaggi in suo onore, nel chi porta i fiori a Coriano, nel chi visita il suo museo, nel chi parla ancora a papà Paolo affermando la sua importanza.

Diobò se manchi SuperPippo❤


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4 years ago

#Accaddeoggi

È il 20 gennaio del 1987, è il giorno di Marco. Il nostro SIC nacque a Cattolica, ma abitò per tutta la sua vita a Coriano. Coriano, un paesino in provincia di Rimini. Se potessi descriverlo con una parola, direi FAMIGLIA, perché in quelle mura ti puoi sentire a casa anche se sei un estraneo.

La passione per le moto si manifestò subito. Si è vista la gioia nei tuoi occhi quando ti è arrivata la tua prima moto, una minimoto Suzuki 500, un vero sogno per la tua età. Da lì è cominciata la tua storia, la storia di un motociclista che ha cambiato le vite di tutti gli appassionati.

Ti abbiamo visto crescere, passare le categorie e portarti dietro sempre più vittorie. Vincevi sempre di più però tu sei rimasto quello di sempre in ogni istante, la fama non ti ha mai cambiato.

Arriva il 2008, quello che ho sempre definito "l'anno di Marco". Le prime due gare non andarono molto bene, ma la voglia di dimostrare a tutti chi è SuperPippo ha prevalso. Ed è lì che arriva a Coriano il primo mondiale, sei diventato l'orgoglio italiano in così poco tempo. Amato dai bambini, amato dagli adulti, amato nel paddock, amato dalla tua famiglia, amato da Kate, amato da Coriano, amato dalla tua splendida Italia.

E poi sei arrivato all'apice del sogno, sei approdato nella classe regina e da lì sei diventato un mito per tutti. Mi ricordo ancora i riccioloni spuntare fuori dal casco ai tuoi arrivi nel parco chiuso. Mi ricordo il tuo sorriso incima al podio, eri il soggetto di un quadro perfetto. Mi ha sempre suscitato un sacco di emozioni vederti lì, ci stavi proprio bene cavolo. E anche in quei casi eri il Marco di sempre, quello che non ha mai nascosto la sua personalità di fronte alle telecamere.

Poi è successo tutto troppo in fretta e ti hanno portato via dalle nostre braccia. Ancora oggi è terribile non averti qui. Perché in questo caso il tempo non ha migliorato le cose, le ha mantenute così. Perché anche se mi sforzo ogni volta, il tuo pensiero non può andare via. Perché dopo 10 anni il tuo ricordo è ancora vivido nella mia mente, perché non riesco a lasciarti andare.

È come se avessi bisogno di un pezzo per completare il puzzle, però la verità è che non lo posso più recuperare, perché è stato perso.

E sai forse fa più male questa data che il 23 ottobre, perché oggi ho sentito la tua mancanza più delle altre volte.

Allo stesso tempo ti ho sentito qui vicino a me, come se volessi dirmi che in realtà non te ne sei andato, che sei qui solo che non posso vederti. 

Diobò Supersic, veramente è passato così in fretta tutto questo tempo? Patacca sei diventato grande eh. Erano 24 quando ci hai lasciati, e adesso sono 34.

Soffia le candeline da lassù.

Tranquillo, continueremo a pensarti.

Buon compleanno angelo, ovunque tu sia❤

"Io vedo che alcuni miei amici che finito il liceo, non sanno nemmeno loro cosa fare, se andare all'università, se lavorare. Secondo me una cosa che aiuta a vivere in modo coraggioso è avere un obiettivo. Che sia di qualsiasi tipo, di sport o di lavoro. Però Diobò se te hai nella testa un obiettivo, un qualcosa che devi raggiungere, secondo me ti aiuta ad andare avanti senza paura"

Marco Simoncelli

#Accaddeoggi

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