Un nuovo rapporto di FireEye sembra sostenere che hacker cinesi — sostenuti dallo stato di Pechino — abbiano effettuato attacchi informatici — e spionaggio informatico — su Israele fingendo di operare dal’Iran.
La società statunitense di sicurezza informatica FireEye ha dichiarato il 10 agosto che uno studio condotto in collaborazione con l’esercito israeliano ha scoperto che “UNC215“, descritto da FireEye come un gruppo di spie sospettato di provenire dalla Cina, ha violato le reti del governo israeliano dopo aver utilizzato protocolli desktop remoti ( RDP) per rubare credenziali da terze parti fidate. Gli RDP consentono a un hacker di connettersi a un computer da lontano e vedere il “desktop” del dispositivo remoto.
FireEye non è realmente in grado di dimostrare l’attribuzione.
Holtquist di FireEye ha sostenuto che questa attività di spionaggio informatico sta accadendo sullo sfondo degli investimenti multimiliardari della Cina relativi alla Belt and Road Initiative e al suo interesse per il settore tecnologico israeliano.
Secondo il rapporto di FireEye, “le aziende cinesi hanno investito miliardi di dollari in startup tecnologiche israeliane, collaborando o acquisendo società in settori strategici come i semiconduttori e l’intelligenza artificiale”. Il rapporto continuava: “Mentre la BRI (Belt and Road Initiative) cinese si sposta verso ovest, i suoi progetti di costruzione più importanti in Israele sono la ferrovia tra Eilat e Ashdod, un porto privato ad Ashdod e il porto di Haifa”.
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