“Un film è la vita a cui sono stati tagliate le parti noiose.” Alfred Hitchcock
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Il sospetto (Thomas Vinterberg, 2012)
Il mondo di un maestro d'asilo crolla intorno a lui dopo che una bambina, che ha una cotta per lui, lo accusa di aver commesso un atto osceno davanti a lei.
Pochi film riescono a farmi provare fastidio, rabbia, ma anche una grande empatia verso il protagonista. "Il sospetto" è sicuramente tra questi. Un uomo ingiustamente accusato di pedofilia dovrà vedersela con gli abitanti del piccolo paese in cui vive, venendo additato come mostro, perseguitato e umiliato.
Finale amaro ma di grande effetto.
Prequel davvero notevole, con palesi rimandi a Rosemary's Baby e Possession. Buona la regia, le musiche, le ambientazioni e le interpretazioni e fortunatamente l'uso dei jumpscares non è eccessivo.
Non ho apprezzato particolarmente il finale e la scelta di mostrare lo sciacallo. Nel complesso non mi ha delusa e ne consiglio senz'altro la visione
"Sono io quella strega. Quando dormo il mio spirito scivola fuori dal corpo e danza nudo con il Diavolo"
The Witch (Robert Eggers, 2015)
An American Werewolf in London (John Landis, 1981)
I turisti americani David e Jack vengono aggrediti da un animale feroce durante un' escursione nella brughiera inglese.
David si sveglia in un ospedale di Londra e scopre che il suo amico è morto.
Aiutato ed ospitato da un' infermiera, David pian piano comincerà a notare inquietanti cambiamenti sia fisici che interiori e durante il plenilunio si trasformerà in un lupo mannaro, seminando il terrore nelle strade di Londra.
John Landis in questo film riesce a mischiare sapientemente horror e umorismo.
Anche dopo 40 anni 'Un lupo mannaro americano a Londra' non ha perso il suo fascino e resta uno degli horror più noti sul tema licantropia, grazie anche ad una scenografia eccellente e agli ottimi effetti speciali di Rick Backer.
Clint Eastwood e Klaus Kinski posano per alcune foto promozionali sul set di “Per qualche dollaro in più” (1965)
Le colt cantarono la morte e fu... tempo di massacro (Lucio Fulci, 1966)
晩春 (Banshun) Tarda primavera
Yasujirō Ozu, 1949
The Deer Hunter (Michael Cimino, 1978)
"Watcher" (Chloe Okuno, 2022)
Buon thriller psicologico di stampo hitchcockiano che nonostante un ritmo di narrazione un tantino lento riesce a coinvolgere moltissimo. Perfetta l'ambientazione cupa e desolante di Bucarest che ben si accosta allo stato d'animo della protagonista (un' ottima Maika Monroe) in preda alla solitudine e alla paranoia.
Per essere un esordio non c'è male.
The Holdovers (Alexander Payne, 2023)
Guardare un film di Allen è sempre un' esperienza piacevole, anche quando sei consapevole che le sue ultime opere non sono all'altezza dei suoi vecchi capolavori.
In Coup de chance ti lasci trasportare in questa bellissima e affascinante Parigi autunnale che fa da sfondo alla storia d'amore tra Fanny, una donna sposata con uno stronzo riccone e Alain, uno scrittore squattrinato che incontra casualmente dopo tanti anni. Tra intrighi, inganni, sensi di colpa e scherzi imprevedibili del destino il film scorre via che è una meraviglia, ricordandomi a tratti Match Point, anche se decisamente meno amaro e cupo.
Un colpo di fortuna - Coup de chance (Woody Allen, 2023)
The Chaser (Na Hong-jin, 2008)
Joong-ho è un ex poliziotto dedito allo sfruttamento della prostituzione. Quando si accorge che alcune delle sue ragazze spariscono, indaga e scopre che sono state tutte col medesimo cliente, inclusa Mi-jin che si sta recando proprio da questo uomo misterioso e inquietante. Joong-ho quindi si mette alla caccia di Yeong-min, che si rivela uno spietato serial killer.
Thriller d'esordio del regista coreano Na Hong-jin che si basa sulla storia del serial killer Young-chul Yoo,noto come "Il macellaio di Seoul".
Un'opera cupa e violenta che oltre ad essere un ottimo film di intrattenimento è anche una chiara critica sociale che ci mostra l'inefficacia delle forze dell'ordine in Corea. Difatti nonostante la confessione del killer, la polizia arriverà a rilasciarlo per mancanza di prove e questa scelta porterà a conseguenze terribili. Sarà l'inefficienza della polizia inoltre a motivare l'ex detective che cercherà in tutti I modi di trovare le prove per incriminare Yeong-min e salvare Mi-jin. Tante sono le scene adrenaliniche e memorabili, numerosi scontri corpo a corpo, dialoghi spiazzanti, inseguimenti sfiancanti. In tutto questo spiccano le notevoli e intense interpretazioni dei protagonisti Kim Yoon-seok e Ha Jung-woo, quest'ultimo calato perfettamente nel ruolo del serial killer freddo e spietato che uccide le sue vittime con tanto di martello e scalpello.
Un film che vale la pena di recuperare. Attualmente potete trovarlo su Amazon Prime.
"I tre volti della paura"(Mario Bava, 1963)
Difficile stabilire quale sia il miglior film di Mario Bava. Ognuno dei suoi lavori rappresenta un tassello che compone una filmografia spettacolare che lo renderà il Maestro del cinema horror italiano.
Uno dei suoi lavori che apprezzo in particolar modo è "I tre volti della paura", un film diviso in 3 episodi introdotti dal grandissimo Boris Karloff. Tre episodi differenti tra loro ma tutti validissimi, curati e affascinanti in egual maniera.
"Il telefono", accreditato a Maupassant, in realtà è tratto da un racconto di F.G.Snyder. Episodio thriller che personalmente mi crea ansia ogni volta che lo riguardo.. raffinato, intrigante e claustrofobico. La protagonista, Rosy, riceve durante la notte continue telefonate da parte di un maniaco che le dice che morirà entro l'alba e qualsiasi suo tentativo di salvarsi, sarà inutile, persino chiamare la polizia non servirebbe a nulla, visto che l'assassino sembra essere lì nei dintorni e la sta addirittura spiando. Ma non tutto è come sembra...
Altrettanto interessante l'episodio "I Wurdalak' tratto da un racconto di Tolstoj, un horror gotico ambientato nell'800, dove troviamo una famiglia minacciata dalla presenza dei Wurdalak, vampiri che uccidono coloro che in vita hanno amato di più. Oltre ad introdurre i 3 episodi, Boris Karloff interpreta Gorca, l'anziano padre partito da oltre cinque giorni per dare la caccia ad un Wurdalak, ma egli stesso diventerà uno di loro. Bellissimo episodio, ambientazioni tetre e suggestive, con un uso impeccabile delle luci in perfetto stile baviano.
Il terzo episodio, "La goccia d'acqua" è tratto da un racconto di Cechov.
La protagonista, un' infermiera di nome Helen Chester viene chiamata per vestire il cadavere di una medium deceduta durante una seduta spiritica. L'infermiera, nota che il cadavere indossa un anello e lo ruba. Da quel momento in poi inizieranno a verificarsi fenomeni paranormali che terrorizzeranno Helen. Episodio che nonostante la breve durata riesce a creare un'atmosfera inquietante e spettrale, tra virtuosismi registici, e uso azzeccato del sonoro.
La casa - Il risveglio del male (Lee Cronin, 2023)
Qualche sera fa ho rivisto Evil Dead Rise, il nuovo capitolo della saga di Evil dead. Prodotto da Bruce Campbell e Sam Raimi. Il film ha un'ambientazione nuova, infatti piuttosto che la solita baita sperduta nel bosco, stavolta la location è un appartamento di un vecchio edificio. I personaggi non sono più semplici amici ma membri della stessa famiglia, impossibilitati ad uscire dall'edificio bloccato dalle forze demoniache anche qui evocate dal Necronomicon.
Un capitolo che ha dalla sua gran bei momenti di tensione e gore, un ritmo incessante dall'inizio alla fine che non lascia tregua allo spettatore e delle interpretazioni davvero notevoli. Su tutte spicca quella di Alyssa Sutherland, che grazie anche ad un ottimo lavoro di make up ha un aspetto davvero inquietante e spaventoso. Troviamo le immancabili citazioni ai vecchi film ( il necronomicon appunto, il bulbo oculare volante, la motosega e il sangue a valanghe) ma anche scelte innovative tra cui il mostro che unisce tutti i corpi dei posseduti che si muove come fosse un ragno.
Ovviamente non sto a dire che siamo ai livelli della trilogia epica di Raimi...nemmeno per sogno. Manca l'ironia e soprattutto il carisma del mitico Ash che per me resta l'unico e inimitabile.
È comunque un dignitoso capitolo, spassoso, violento e che intrattiene alla grande. Recuperatelo se non lo avete ancora visto 😊
Marlene Dietrich e James Stewart in una foto promozionale del film "Partita d'azzardo"(Destry rides again), 1939
Maniac Cop - Poliziotto sadico (William Lustig, 1988)
Un misterioso poliziotto terrorizza gli abitanti di New York compiendo efferati crimini. I sospetti cadono sull'agente Jack Forrest, ma il tenente McCrae che si occupa del caso è convinto che il responsabile dei delitti sia qualcun altro.
Diretto da William Lustig ( noto per il suo rude slasher "Maniac") e scritto da Larry Cohen, "Maniac Cop - Poliziotto sadico" è sicuramente un buon b-movie che non brilla per originalità ma è considerato un piccolo cult amato dagli appassionati dell'horror nonostante il cattivo in questione non sia diventato una vera e propria icona horror. Maniac Cop mischia l'azione e il poliziesco allo slasher, creando un clima di tensione grazie anche all'ambientazione cupa e inquietante.
La scelta del villain in divisa da poliziotto inoltre funziona alla grande, difatti la paura e la diffidenza verso chi dovrebbe proteggere i cittadini fa nascere una vera e propria psicosi collettiva. Degna di nota anche la scelta degli attori principali: Jack Forrest il poliziotto sospettato per i crimini interpretato dal mitico Bruce Campbell affiancato da Tom Atkins, nel ruolo del detective Frank McCrae e Laurene Landon che interpreta Theresa Mallory la coraggiosa collega e amante di Jack Forrest.
Avrei sicuramente preferito qualche sequenza più cruenta e sanguinosa e un po' meno action ma tralasciando questo il film riesce comunque ad intrattenere e divertire lo spettatore senza annoiare.
Qualche anno dopo Lustig girerà i sequel: "Maniac Cop 2 - Il poliziotto maniaco" nel 1990 e nel 1992 l'ultimo della trilogia "Maniac Cop 3 - Il distintivo del silenzio".
Qualche anno fa invece si vociferava di una serie tv per la HBO diretta e prodotta da Nicolas Winding Refn basata sulla trilogia... staremo a vedere.